io, Raffaele 'Lello' Cassini e gli anni novanta diviso due

Roma, 2015

Dunque dunque.
Oggi, 19 febbraio, Raffaele 'Lello' Cassini, il mio papà, avrebbe compiuto 90 anni.
Sarebbe stato un vecchietto, probabilmente rimbambito, nella migliore delle ipotesi "ancora molto lucido".
Ma lui, furbo, ne ha trascorsi solo 45, la metà, da queste parti sulla terra.
Poi è uscito di scena in modo spettacolare a bordo di una Fiat 124 sport, una domenica sera , senza salutare la sua ragazza di 31 anni, i tre figli piccoli e il quarto in arrivo.
Ma anche in questo possiamo trovare un aspetto molto positivo.
Lello era un ufficiale dell'Esercito Italiano in piena e fulgente carriera militare. 
Era inoltre un medico chirurgo. 
(Secchione).
Nella buona società degli anni 60-70 era quasi obbligatorio che i figli seguissero le orme dei padri, soprattutto se di successo.
Quindi i piccoli ignari virgulti Cassini molto hanno rischiato: il mondo avrebbe potuto avere un fratello medico, uno militare, una sorella infermiera o crocerossina e chissà cos'altro.
Il modo repentino in cui Lello ha lasciato il resto della famiglia ha evitato la catastrofe, l'ennesimo gruppetto di figli d'arte obbligati e insoddisfatti.
Ognuno dei bimbi Cassini, fra alterne vicende, svincolato dalle ferree regole del dover seguire la tradizione paterna, ha preso la propria strada scegliendola senza pressioni o imposizioni.
A corollario, dico che ancora oggi, mamma Lucia farebbe a cambio, per ognuno di noi, con un tranquillo posto fisso in un bell'ufficio pubblico. 
Ma oggi non parliamo di lei. 
Oggi faccio gli auguri al mio papà novantenne ma che, per me, ne dimostrerà sempre la metà.


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